Il controverso episodio del match Juventus-Bologna ha acceso i riflettori sull’audio del Var. Cosa è realmente accaduto?
Durante la recente partita tra la Juventus e il Bologna, un episodio ha suscitato molte polemiche. Al centro dell’attenzione, un possibile rigore non assegnato al Bologna per un fallo su Ndoye. Ma la vera sorpresa è arrivata quando l’Associazione italiana arbitri ha reso pubblico l’audio tra l’arbitro Di Bello, il Var Forneau e l’Avar Nasca.
Dopo il fallo su Iling–Junior, la prima reazione di Forneau è stata quella di suggerire un “possibile rigore“. Tuttavia, poco dopo, chiede ulteriori angolazioni per avere una visione chiara dell’accaduto. E qui emerge la frase chiave: Di Bello afferma “No, sta fermo, guarda“, riferendosi all’esterno bianconero. Nasca interviene con un “Per me no“. Il tutto si conclude rapidamente con un “Check completato, non c’è nulla“.
Rocchi interviene sulla questione
Gianluca Rocchi, designatore degli Aia, ha voluto chiarire la situazione. Ha ammesso un “errore di valutazione per un check superficiale” e ha difeso Di Bello, sottolineando che non lo avrebbe sospeso per una questione tecnica. “Noi sbagliamo, ma non siamo infallibili“, ha dichiarato Rocchi, aggiungendo che Di Bello è uno dei migliori arbitri e che ha bisogno di lui per le prossime partite.
L’episodio Juventus-Bologna ha sollevato molte domande sul ruolo del Var nel calcio moderno e sulla trasparenza delle decisioni arbitrali. Mentre gli errori possono accadere, è essenziale che vengano affrontati con onestà e trasparenza per mantenere la fiducia dei tifosi e delle squadre. Niente notizie per gli altri fatti salienti del match, come il possibile fallo su Chiesa.